Di lontano ancora
Note di arpe e flauti
soffusi,
i nastri sul Palo di
Maggio
Il Bosco di verde nuovo
Ci accoglie invitante,
accaldati per la danza,
scossi da malizia.
Di corsa, fra le frasche,
come anime selvagge:
galleggiano le Ombre...
sprofondiamo nel
Respiro...
I miei Pensieri, le mie
dita
Avvinghiano il tuo corpo
...mi annego di te...
... diventiamo Silenzio.
Celebriamo all’imbrunire
L’inizio dell’Estate,
in una Danza della Vita.
E ti guardo, in
controluce...
La tua sagoma tra i
Rami...
Ti vedo,
ti conosco...
Dia dhuit,
Kernunnos!
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(foto dal web, ritocco mio) |